6 января   Messaggio natalizio di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Ai membri dell’episcopato, del clero, ai monaci e alle monache e a tutti i fedeli figli e figlie della Chiesa ortodossa russa

Messaggio natalizio di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’

Ai membri dell’episcopato, del clero, ai monaci e alle monache

e a tutti i fedeli figli e figlie della Chiesa ortodossa russa.

Eminenze ed Eccellenze Reverendissime, reverendi presbiteri e diaconi, venerabili

monaci e monache, cari fratelli e sorelle amati nel Signore,

porgo a tutti voi i miei più cordiali auguri per la grande festa della Natività di

Cristo!

In questa notte luminosa tutta la creazione si rallegra, perché oggi il Signore,

l’attesa dei popoli e la salvezza del mondo, si avvicina a noi e viene (canone della

compieta della festa della Natività di Cristo). Per molti anni la venuta del Salvatore

è stata auspicata dagli uomini che, dopo la loro espulsione dal paradiso, avevano

perso il contatto con il loro Creatore, avevano dimenticato quanto sia gioioso

sentire ogni giorno la presenza di Dio, sentire la sua voce da vicino, rivolgersi a

Lui — e ricevere subito una risposta; sapere di essere al sicuro, siccome il Signore è

con te.

È questa sensazione di sicurezza, protezione e tranquillità che ci manca

gravemente oggi, quando un flagello disastroso continua ancora a cambiare le

nostre vite quotidiane, quando è difficile fare progetti, quando l’incertezza sul

futuro ci tiene costantemente tesi e provoca ansia. Tuttavia, in queste circostanze

difficili abbiamo sentito particolarmente acutamente la fragilità dell’esistenza

umana, abbiamo compreso che dobbiamo valorizzare ogni nuovo giorno come il

più grande dono di Dio, abbiamo compreso quanto sia pesante la solitudine forzata

e quanto sia importante avere l’opportunità di comunicazione personale regolare

con la famiglia e gli amici.

Guardando ora il Cristo Bambino che giace nella mangiatoia, la Sua Madre

Purissima con San Giuseppe suo sposo, comprendiamo che solo l’amore per Dio e

per gli altri può rafforzarci nelle varie prove, scacciare la paura dai nostri cuori,

dare forza per fare il bene.

Anche la Santissima Madre di Dio in uno dei momenti più importanti della sua vita

si trovò in circostanze difficili: in una città sconosciuta, in un luogo deserto, in una

grotta per gli animali. Però il miserabile presepe le sembrava una bella camera

(troparion della Vigilia della Natività), perché il suo cuore era pieno d’amore per il

Figlio e Dio: questo amore trasformò tutto intorno, e la Vergine Purissima non si

accorse né delle inconvenienze, né della massima povertà del presepe. La

gratitudine al Creatore e la tenerezza nei confronti del neonato le permettevano di

non attribuire alcuna importanza alle difficoltà e di vedere la Provvidenza di Dio in

tutte le circostanze che il Signore le fece sperimentare. Quanto è diversa la nostra

percezione delle prove date da Dio, quando, ad esempio, durante l’isolamento,

molti addirittura percepivano la loro casa come una prigione, sprofondavano nella

trisrezza e vedevano tutto in nero.

Avvicinandoci spiritualmente alla mangiatoia del Salvatore, accanto alla quale

insieme con il suo Creatore sta anche tutta la creazione — sia gli uomini che gli

animali e gli angeli, servitori della Santissima e luminosa Trinità (canone del

mattutino del lunedì, 5 tono) — sentiamoci circondati dall’amore di Dio e uniti

intorno a Cristo! Gettiamo dalle nostre anime le catene della paura e della sfiducia,

dell’ansia e della disperazione, ascoltiamo la voce del Figlio di Dio, che viene sulla

terra peccatrice e chiama a sé quanti sono affaticati e oppressi, promettendo loro

ristoro (Mt. 11:28)! Viene e ci insegna a vivere così che la beatitudine del paradiso

perduto possa diventare di nuovo reale, e ancor più così che tutti possano unirsi al

Signore in modo incomprensibile e misterioso.

Nato sulla terra, il Re Celeste (stichera della festa) ha già fatto tutto per la nostra

salvezza. Possiamo solo accettare il Suo amore e rispondere ad esso con le nostre

azioni: con la vita secondo i comandamenti e il compimento di opere buone, una

fede forte e il desiderio di stare con Dio, la disponibilità non solo ad accettare

abbondanti doni dalle Sue mani paterne, ma anche con ferma speranza e fiducia in

Lui superare le difficoltà.

Cari miei, ancora e ancora vi auguro Buon Natale. “Nessuno è escluso dal

prendere parte a questa gioia”, testimonia san Leone Magno, “perché il motivo

del gaudio è unico e a tutti comune. Esulti il santo, perché si avvicina al premio.

Gioisca il peccatore, perché è invitato al perdono”(Primo discorso tenuto nel

Natale del Signore). Possa il Signore concedere a tutti voi la salute dell’anima e del

corpo, gioia infinita e coraggio, rafforzarvi nelle vostre fatiche e sostenervi sulla

via della salvezza. Amen.

+ KIRILL

PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS’

Natale del Signore

2021/2022

Mosca